Chirurgia Orale
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in alcuni casi durante la crescita può capitare che uno o piu denti possano restare intrappolati in posizione non naturale. Le terapie ortodontiche possono risolvere queste problematiche sino alla completa risoluzione sia estetica che funzionale.
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Apicectomia
L’apicectomia è la pratica chirurgica di prima scelta per il trattamento dei granulomi dentali non curabili attraverso la semplice devitalizzazione (riempimento canalare). Precisamente, l’apicectomia prevede due passaggi fondamentali:
- rimozione dell’apice di una radice dentale gravemente infettato da batteri
- riempimento della cavità radicolare aperta con un materiale biocompatibile (sigillazione dentale retrograda)
Canino ritenuto
In alcuni casi i canini (ma anche altri elementi dentari) possono restare intrappolati nel tessuto osseo e non scendere in occlusione durante le fasi di crescita del paziente. Questa tecnica chirurgica permette di creare un ancoraggio sul dente ritenuto e attraverso una forza elastica ortodontica è possibile riposizionare l’elemento dentario in occlusione.
Chirurgia rigenerativa
La chirurgia rigenerativa dei tessuti ossei permette di ricostruire il tessuto osseo perduto in seguito alle estrazioni di elementi dentari compromessi , infezioni o lesioni traumatiche. Possiamo distinguere tra rigenerazioni per ricostruire il tessuto osseo prima o contestuali a terapie implantari e rigenerazioni per ricostruire il tessuto osseo di sostegno ad elementi dentari presenti in bocca al paziente.
La tecnica chirurgica prevede di ricostruire il tessuto osseo mediante l’uso di un sostituto osseo di varia origine (autologo, animale o sintetico) e isolando la zona usando una membrana. La membrana serve a sigillare la zona della rigenerazione dai tessuti molli (mucose) e garantendo al tessuto osseo i corretti tempi di guarigione.
Nelle immagini 1-2 si possono osservare delle sezioni di tac prima e dopo l’intervento rigenerativo. Sono evidenti i cambiamenti dimensionali che garantiscono la possibilità di inserire degli impianti dentali che alla loro guarigione permetteranno il posizionamento di protesi dentarie. Nelle immagini 3-4 si può vedere il particolare di un tessuto osseo prima e dopo la terapia rigenerativa. È evidente il cambiamento volumetrico. Nell’immagine 5 si può osservare il prima ed il dopo di una rigenerazione di una lesione parodontale (lesione del tessuto di supporto del dente ) con una perfetta ricostruzione e funzionalità dell’elemento dentario.
Cisti
Le cisti sono delle sacche contenenti pus o liquidi purulenti. Possono formarsi in seguito a lesioni all’apice dei denti ma anche per altre patologie. La loro presenza intacca la solidità dell’osso inoltre tendono ad aumentare il loro volume. Quindi, vanno estratte mediante piccolo intervento di chirurgia al termine del quale la cisti verrà sottoposta ad analisi istologica per capire la sua origine.
Estrazioni denti del giudizio
In alcuni casi il terzo molare (dente del giudizio) deve essere estratto a causa della sua posizione. Spesso lo troviamo inclinato in avanti ma anche con distalmente o lingualmente. L’estrazione viene effettuata quando la presenza del dente causa una infezione o una lesione al dente anteriore. La tecnica chirurgica prevede come primo passo la corretta analisi dei tessuti mediante esame TScan (strumento presente nei nostri studi). Questo esame è una TAC specifica per la cavità orale. La tecnica chirurgica può variare a seconda del caso.La cavità lasciata dall’estrazione del dente nell’arco del tempo viene riempita di tessuto osseo restituendo la forma e funzione corretta. Nelle immagini radiografiche vediamo il prima fig 1 ed il dopo fig 2.
Gengivoplastica
La gengivoplastica permette, nei casi in cui vi è un eccesso dei tessuti molli, di ripristinare l’aspetto naturale delle mucose mediante l’uso del laser o di strumenti elettrici. Sia nel caso 1 che nel caso 2 è possibile osservare la differente estetica dei tessuti molli e del sorriso dei pazienti dopo il trattamento.
Migrazione Apicale o allungamento della corona clinica
Mediante questo intervento di riposizionamento dei tessuti molli e duri si può ricreare una corretta anatomia ed estetica. Questo intervento è utilizzato anche in zone non estetiche per allungare le dimensioni del dente e favorire la stabilità di eventuali protesi.
Rialzo del seno
Il rialzo del seno mascellare prevede due tecniche chirurgiche distinte.
A_ Il rialzo del seno mediante approccio vestibolare serve per ricostruire tessuto osseo per sostenere impianti per una riabilitazione protesica delle parti posteriori del mascellare superiore. Nella fig.1 è possibile osservare l’edentulia della zona 26 e nell’immagine fig. 2-3 si può notare come il volume osseo risulta insufficiente per il posizionamento implantare. Il grande rialzo del seno mascellare consiste nell’apertura di una piccola finestrella sulla parete vestibolare fig. 4 del tessuto osseo alveolare, la visualizzazione della membrana sinusale e la sua elevazione. Lo spazio cosi ottenuto verrà poi riempito con biomateriale da innesto fig. 5 ed eventualmente dagli impianti. Nelle figure 6-7 possiamo notare l’aumento del tessuto osseo e il posizionamento implantare. Alla guarigione del tessuto osseo, in genere 6 mesi, si potrà posizionare la protesi. fig. 8
Rialzo del seno
B_ Il rialzo crestale viene utilizzato quando il difetto verticale è limitato ad alcuni mm.
Si effettua una piccola frattura (o perforazione) del pavimento del seno mascellare introducendo poi del sostituto osseo o osso autologo del paziente prima dell’inserimento dell’impianto. L’impianto cosi avrà l’adeguata quantità di osso per sostenere la sua funzionalità nel tempo. Nelle immagini si può vedere il prima e il dopo di un intervento di rialzo crestale. Nella fig. 1 si può notare il volume in senso verticale dopo aver inserito l’impianto. Nella fig. 2, mediante Tscan, si può vedere l’aumento di volume all’interno del seno mascellare.