Il colore dei denti è un fattore individuale, come il colore della pelle. Esso non è mai un bianco deciso. Il “bianco naturale” dei denti presenta comunque lievi sfumature che vanno dal giallo al grigio, più o meno accentuate, che aumentano d’intensità dal margine incisale (parte masticante) al colletto gengivale di ogni singolo dente. I canini, tra l’altro, hanno di regola un colore più carico degli altri, ed il bordo incisale specialmente degli anteriori possiede un certo grado di traslucenza.

Al contrario di quanto si possa pensare, non è lo smalto che determina il colore dei denti. Esso infatti, è traslucido: dalla sua superficie traspare il colore della dentina sottostante. Con il passare del tempo però lo smalto può colorarsi assorbendo pigmenti da cibi e bevande, mentre la dentina tende ad ispessirsi per apposizione continua nella camera interna presente all’interno della corona dei denti. Ciò fa sì che con l’invecchiamento, i denti si scuriscano e perdano la loro originaria brillantezza. Inoltre, alimenti (caffè, tè, vino rosso), tabacco e medicine con il passare degli anni determinano il cambiamento del colore naturale dei denti rendendoli gialli e spenti. Il cambiamento di colore può avvenire per diversi motivi:

METODI DI SBIANCAMENTO DENTALE

I metodi di sbiancamento dei denti oggi disponibili si dividono in:

Lo sbiancamento esterno dei denti vitali (polpa viva) può essere effettuato solamente attraverso sedute dal dentista.

SBIANCAMENTO PROFESSIONALE

I metodi di sbiancamento professionali sono essenzialmente caratterizzati dal fatto che in studio, sono comunque sempre sotto la supervisione di un medico dentista. I sistemi sbiancanti professionali hanno i seguenti vantaggi:

Lo sbiancamento in studio prevede, oltre all’uso di perossido di idrogeno ( 35%), eventualmente anche l’uso di una sorgente di energia per catalizzare la reazione.Studi scientifici sono concordi nell’affermare che uno sbiancamento effettuato sotto controllo del dentista non provoca danni permanenti né una perdita di sostanza dei denti o delle gengive. Semmai aumenta temporaneamente la sensibilità dei colletti dentari, soprattutto nei pazienti parodontopatici

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LO SBIANCAMENTO INTERNO PER I DENTI DEVITALIZZATI

Denti con polpa non vitale e denti che hanno subito un trattamento radicolare (cura canalare o devitalizzazione) hanno la tendenza a ingiallirsi, e dopo alcuni anni diventano scuri (marroni) a causa della degradazione della polpa, influendo negativamente sull’estetica. In questo caso può essere d’aiuto lo sbiancamento interno, che si effettua aprendo il dente devitalizzato (dalla parte palatale o linguale, quindi non visibile) e applicando un’agente sbiancante speciale. Successivamente l’apertura viene chiusa con un’otturazione provvisoria. Questo procedimento viene ripetuto più volte a distanza di una settimana, fino a quando si ottiene il grado di sbiancamento idoneo.Ottenuto il colore desiderato si chiude definitivamente l’apertura posteriore con una otturazione bianca in composito.